Il caldo estremo registrato in questi giorni nel nord-ovest del Pacifico, dall'Oregon al Canada, e i forti temporali che si sono abbattuti su diverse regioni europee e sulla Svizzera, sarebbero fenomeni collegati. "Spesso, quando le temperature aumentano in un luogo, l'aria fredda giunge in un alto. È una sorta di compensazione", ha spiegato il meteorologo Lionel Peyraud ai microfoni di RTS.
"Queste ondate di calore dipendono molto dalla nota corrente Jetstream, un fiume di venti forti che si trova a circa 10-12 km nell'atmosfera. Quest'anno abbiamo una corrente relativamente vicina all'Europa e che sta facendo fatica a ritirarsi verso nord. Spesso, quando la corrente è vicina ci sono temperature più basse e se l'aria è instabile i temporali tendono ad essere molto più dinamici, con capacità di produrre grandinate e precipitazioni intense", ha osservato Peyraud.
Nei giorni scorsi, dei violenti temporali si sono abbattuti a nord delle Alpi, provocando gravi danni in alcune località della Romandia, tra cui il comune di Cressier che è stato inondato da fango e detriti, mentre forti grandinate hanno colpito anche la Svizzera interna e centrale. Una situazione opposta rispetto a quella del nord-ovest del Pacifico, stretto nella morsa della "cupola di calore": nei pressi di Vancouver, la colonnina di mercurio ha toccato i 49,5 °C.
Caldo record in Canada
Telegiornale 30.06.2021, 22:00