Canicola, quanto deve fare la Confederazione?

La Svizzera si dibatte nella morsa del caldo, un’allerta canicola di livello 3 è in vigore da domenica fino a giovedì in gran parte del Ticino e nel Moesano e allarmi simili di MeteoSvizzera valgono per alcune aree del Vallese e per l’arco lemanico (pure di livello 3) e per un’ampia porzione dell’Altipiano (livello 2). Secondo gli studi più recenti, questi periodi di calura stanno aumentando di frequenza, durata e intensità, con conseguenze pesanti per la popolazione: durante l’estate canicolare del 2022 - secondo una stima presentata sulla NZZ dall’epidemiologa ambientale Ana Vicedo-Cabrera - in Svizzera sono morte per il caldo 623 persone.

L’esperta ritiene che per far fronte a queste ondate occorra elaborare una strategia nazionale. Il federalismo è un ostacolo che impedisce di rimediare alle lacune riscontrabili in diversi cantoni. Del medesimo parere è la parlamentare dei Verdi Aline Trede, che sulla stampa bernese invoca un intervento pubblico come per altre catastrofi naturali. La vede diversamente Christian Imark, consigliere nazionale dell’UDC: per il solettese, lo Stato deve restare fuori. Servirebbero piuttosto misure puntuali e locali, per esempio architettoniche, ma in generale a prevalere deve essere la responsabilità individuale, perché le persone maggiormente a rischio, anziane in particolare, sanno come proteggersi.