Con Omicron sono aumentati i contagi tra le donne incinte e c’è anche il rischio di un’infiammazione della placenta. Si tratta di una problematica rara che però è molto pericolosa, perché può interrompere il flusso di ossigeno al feto.
L'allarme arriva dalla Svizzera romanda, dove il Covid-19 placentare recentemente ha causato la morte di diversi embrioni e sono nati bambini con gravi lesioni cerebrali. In Ticino non si sono per ora riscontrati casi del genere.
Aumentano i casi di covid placentare in Romandia
Telegiornale 13.01.2022, 21:00
Le spiegazioni del professor David Baud, dell'ospedale universitario di Losanna
Il professor David Baud, medico di servizio dell'Ospedale universitario di Losanna (CHUV), è preoccupato per un aumento dei casi. “Abbiamo avuto cinque madri che hanno presentato una riduzione del movimento fetale circa una settimana dopo i primi sintomi materni. Tutte queste madri avevano sintomi abbastanza lievi: raffreddore, tosse, febbre lieve. E non sintomi estremamente severi. Sfortunatamente tutti questi feti hanno avuto un decorso relativamente grave, a causa della massiccia infiammazione della placenta. E così, lo stesso bambino".
Il professore mostra alle telecamere della RSI i risultati di esami diversi: da una parte le parti della placenta del bambino, con spazi bianchi, che verranno ossigenate correttamente dalla mamma. Dall'altra, invece, una placenta infettata dal Covid-19, piena di infiammazioni, senza spazi bianchi. Ecco perché il bambino non riesce più a respirare.
A seguito dell’aumento di questa problematica, diverse misure sono state prese per monitorare l’evoluzione della condizione delle donne in gravidanza. “Ad oggi non abbiamo avuto nessun caso di grave complicazione, sia nella madre che nel feto nelle persone vaccinate”, spiega Baud.
Nessun caso in Ticino
"È un fatto che sorprende perché fino ad ora quello che abbiamo imparato dal Covid-19 in gravidanza è che può essere una condizione per sviluppare una forma più severa. In realtà l'effetto del coronavirus sulla gravidanza sembrava essere tutto sommato molto contenuto forse con un rischio leggermente aumentato di parto pre-termine. Fino ad ora però non si erano riscontrate gravi conseguenze per il feto", spiega Andrea Papadia, primario di ginecologia e ostetricia all'EOC. "Non abbiamo riscontrato casi analoghi", afferma. Va tenuto anche conto, che fino ad ora erano stati osservati gli effetti delle varianti precedenti. "Rispetto alla variante omicron non abbiamo ancora molti dati, bisognerà comunque continuare a vigilare e incoraggiare la vaccinazione", conclude.