L'infettivologo Huldrych Günthard chiede all'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), attraverso le pagine del "SonntagsBlick", una strategia per il coronavirus in vista dell'autunno. Al momento manca, così come un vero interesse per il Long Covid.
A sinistra Huldrych Günthard, primario della clinica per malattie infettive a Zurigo
"Da quel che so l'UFSP non ha riconosciuto il Long Covid come un problema prioritario", dice il primario della clinica per malattie infettive e igiene ospedaliera presso l'Ospedale universitario di Zurigo. A livello statistico, se 100'000 persone si infettano con il coronavirus, 5'000 avranno sintomi di lungo corso. "A volte non sono in grado di lavorare per mesi e diventano dei casi speciali a livello medico". Una terapia specifica infatti non esiste.
Dalle autorità l'esperto si aspetta poi una comunicazione continua sulla situazione: in caso contrario si rischia "insicurezza nella popolazione", sottolinea. Serve anche un gruppo di crisi con rapide procedure decisionali.
L'importante per Günthard è proseguire con il piano vaccinale, con nuovi ordini delle sostanze necessarie: "La palla è di nuovo dell'USFP e dei Cantoni. Serve una strategia chiara".
L'esperto mette in discussione il rigido limite d'età di 80 anni applicato al momento per i vaccini: "A livello medico non c'è nessuna ragione di tracciare un simile limite. Bisogna chiedersi che segnale si manda in questo modo", aggiunge.
"Dobbiamo accettare che la pandemia non è finita", dice infine l'infettivologo. L'ondata estiva è rilevante e "probabilmente raggiungeremo l'apice fra 2/4 settimane".
Bambini sempre meno vaccinati
Telegiornale 15.07.2022, 22:00