Svizzera

Deiss: “Israele? Difficile definirlo uno Stato di diritto”

Intervista all’ex consigliere federale che nel suo libro “Ruptures” difende anche l’aiuto svizzero all’UNRWA: “Se ha salvato anche solo una vita, merita sostegno”

  • 9 ottobre, 16:31
  • 9 ottobre, 16:45
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Il nuovo libro di Joseph Deiss

Telegiornale 09.10.2024, 12:30

Di: TG/Bagnato/RSI Info 

È un Joseph Deiss “senza peli sulla lingua”, che sveste i panni del diplomatico, quello che si esprime nel suo nuovo libro “Ruptures”, ossia “Fratture”. Si tratta di un appello per la pace, nel quale l’ex consigliere federale manifesta pareri assai netti sulla politica internazionale. Prese di posizione che stanno facendo molto discutere, come quella secondo cui, citazione letterale, “lo Stato di Israele difficilmente può essere descritto come uno Stato di diritto”. La RSI lo ha intervistato a Ginevra nel corso di una presentazione dell’opera.

Si dice sempre che la politica sia l’arte del compromesso, che con le contraddizioni a volte bisogna conviverci, ma per lei nel libro o è bianco o è nero...

“Forse perché a Friburgo, i colori del mio cantone sono il bianco e il nero, ma non è una questione di andare contro il compromesso. Anzi mi batto per il rispetto di quello che è da sempre un compromesso, ovvero il diritto internazionale”, dice l’ex responsabile del Dipartimento federale degli affari esteri dal 1999 al 2002.

Nel suo libro, scrive che ha difficoltà a considerare Israele uno Stato di diritto. In che senso?

“Nel senso che uno Stato di diritto rispetta il diritto internazionale, ma le violazioni del diritto internazionale nel Medio Oriente, ed Israele non è il solo, sono terribili”.

Insomma, per Joseph Deiss la bussola resta il diritto internazionale, valido per tutti, Svizzera inclusa. Un aspetto per il quale Deiss si rivolge anche all’Assemblea federale che a dicembre dovrà decidere sul finanziamento all’Agenzia per i rifugiati palestinesi, l’UNRWA. “È uno dei punti, insieme ad altri. su cui mi piacerebbe scuotere la Svizzera, in sostanza bisognerebbe capovolgere il ragionamento e dire, che se l’UNRwA ha salvato anche solo una vita, merita di essere sostenuta”.

Insomma, un Joseph Deiss che non risparmia critiche e non teme di prendere posizione molto nette. Senza paura di suscitare qualche polemica.

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