Le donne straniere vittime di violenza domestica, a partire dall’anno prossimo, potranno divorziare o separarsi senza temere di perdere il loro permesso di soggiorno: lo prevede da una modifica alla Legge federale sugli stranieri, che il Consiglio Federale ha deciso di far entrare in vigore dal primo gennaio prossimo.
Sono infatti molti i motivi per cui una donna esita o non denuncia le violenze subite dal partner tra le mura domestiche. In Svizzera, per le vittime straniere che non possiedono un permesso C o sono sposate da meno di tre anni, si aggiunge il timore di dover lasciare il paese in caso di separazione.
Accogliendo un’iniziativa socialista, durante la scorsa sessione estiva delle Camere federali, il Parlamento ha deciso di cambiare la situazione, modificando le norme sugli stranieri. Affinché questi cambiamenti entrassero in atto, mancavano però i necessari adeguamenti tramite ordinanza. Ora, dall’anno prossimo, i familiari di un titolare di un permesso di dimora B, di un permesso di breve durata L o provvisorio F avranno diritto alla regolarizzazione del soggiorno in caso di scioglimento della comunità familiare, in particolare se sono stati vittime di violenze da parte del partner. Si dovrà tener conto di rapporti medici o di polizia e del parere di servizi specializzati in violenza domestica. Per i tre anni successivi alla proroga del permesso, i criteri di integrazione, già previsti dall’attuale normativa, dovranno comunque essere rispettati.
Inoltre, anche le vittime di matrimoni forzati potranno acquisire nuovamente il loro statuto di soggiorno perso con un matrimonio avvenuto all’estero. Queste modifiche legislative fanno cadere la riserva mantenuta fino ad ora dalla Svizzera alla Convenzione di Istanbul*, con cui il Consiglio d’Europa intende combattere la violenza domestica e, più in generale, la violenza contro le donne.
* La Convenzione di Istanbul è un trattato internazionale del Consiglio d’Europa, firmato nel 2011, che mira a prevenire e combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica. È il primo strumento giuridicamente vincolante che crea un quadro completo per proteggere le donne da ogni forma di violenza, promuovere la parità di genere e garantire la protezione delle vittime e la punizione dei colpevoli.