Il medico vodese accusato d'aver praticato un'iniezione letale a un'86enne ritenuta in fin di vita è stato condannato a due anni con la condizionale dal Tribunale distrettuale di Vevey, che non l'ha riconosciuto colpevole d'omicidio intenzionale.
L'imputato rischiava una pena più pesante poiché il suo atto era considerato dal pubblico ministero eutanasia attiva non esplicitamente richiesta. La donna, morta nel 2015, nel 2012 aveva però firmato un testamento dichiarandosi contraria all'accanimento terapeutico e indicando sia il figlio che il dottore sue persone di fiducia.
Al processo hanno assistito decine di persone, fra pazienti e parenti, in aula per sostenere l'imputato.