L’adesione al programma europeo Erasmus+ sarà un tema di discussione in Svizzera solo a partire dal 2021: fino ad allora sarà da privilegiare una soluzione nazionale. Lo ha comunicato il Governo in una nota al Parlamento, nel quale si propone di stanziare complessivamente 114,5 milioni di franchi per il triennio 2018-2020.
Malgrado la ratifica, nel dicembre 2016, dell'estensione alla Croazia dell'accordo sulla libera circolazione della persone, Confederazione e Commissione Europea hanno deciso di non riprendere per ora i negoziati, precisando che al momento un ritorno in seno al programma europeo non è più realistico.
Dal 2014, infatti, i mezzi inizialmente previsti per Erasmus+ sono stati utilizzati per finanziare attività unicamente elvetiche parallele. "Il margine d'azione più ampio offerto dalla soluzione autonoma deve servire a ottimizzare in maniera mirata le modalità di promozione, di concerto con gli attori nazionali", ha precisato il Governo.
La decisione di prolungare la soluzione transitoria per la mobilità degli studenti non è piaciuta alle organizzazioni giovanili, che hanno lanciato giovedì una petizione per rivendicare la piena partecipazione al programma.
La Svizzera è esclusa da diversi ambiti a causa della soluzione transitoria, hanno sottolineato i promotori della petizione, fra cui i giovani PPD e Verdi liberali. “I segnali da Bruxelles sono positivi, ma il Consiglio federale non osa puntare su questa soluzione”, ha affermato Luzian Franzini, copresidente dei giovani Verdi.
L'istanza può essere firmata fino al 26 maggio e sarà trasmessa al Parlamento durante la sessione estiva.
AnP
Dal TG20:
RG 18.30 del 27.04.17 - La corrispondenza di Elisa Raggi
RSI Info 27.04.2017, 21:45
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