L’edizione 2019 è in programma tra quasi dieci mesi, dal 18 luglio all’11 agosto, ma sulla "Fête des Vignerons" si è già scatenata una polemica tra organizzatori e autorità della località vodese. L’evento, riconosciuto dall’UNESCO come "patrimonio culturale immateriale dell’Umanità”, vede infatti la "Confrérie des vignerons" affermare di non avere "nessuna intenzione di pagare milioni a Vevey per risarcirla dell’utilizzo di spazio pubblico che sarà necessario la prossima estate".
I negoziati con il Municipio sono ancora in corso, ma Frédéric Hohl, direttore della "Fête des Vignerons", ha dichiarato sabato al quotidiano Le Temps che gli organizzatori sono "disposti a rimborsare la città per le perdite legate ai mancati incassi dei parchimetri sulla Place du Marché, ma non per le sue multe".
Hohl ha precisato che Vevey "potrebbe chiederci svariati milioni di franchi per l’occupazione del suolo pubblico, somma che noi della Confrérie ci rifiutiamo di pagare". A suo avviso, inoltre, "qualsiasi manifestazione come la nostra dovrebbe beneficiare della gratuità dello spazio pubblico". Al momento, ha ribadito, questi costi "sono attualmente in fase di negoziato, come pure le spese legate alla sicurezza della manifestazione".