Svizzera

Funivie, l’estate conta sempre di più

Lo evidenzia uno studio della SUP di Lucerna – L’evoluzione è favorita anche dai turisti internazionali, ma sussistono grandi differenze regionali: “Nei Grigioni domina ancora l’inverno”

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RG 7.00 del 08.10.2024 - Il servizio di Luca Beti

RSI Info 08.10.2024, 07:10

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Di: RG-Beti/RSI Info 

Il turismo estivo diventa sempre più importante per le funivie svizzere. Lo evidenzia un recente studio della Scuola universitaria professionale di Lucerna (HSLU). Un quarto del fatturato viene ormai generato d’estate. E anche a livello complessivo la situazione è migliorata: fino al 2012, il 44% degli impianti di risalita in Svizzera era in difficoltà finanziarie; 11 anni più tardi, nel 2023, solo il 25% non riesce a far quadrare i conti.

Un’evoluzione appunto favorita da offerte diversificate su tutto l’anno, così come dai turisti internazionali. Come ad esempio quelli che salgono in vetta al Titlis, nel Canton Obvaldo: qui, tra primavera e autunno, salgono oltre 200’000 indiani ogni anno. “Per noi è importante lavorare 365 giorni all’anno. Le entrate in estate superano quelle invernali”, dice alla RSI Norbert Patt, direttore delle funivie del Titlis.

Grandi differenze regionali

Le differenze regionali sono però enormi: nella Svizzera centrale il 50% del giro d’affari complessivo viene registrato nei mesi estivi, mentre in Vallese la quota raggiunge il 21%. Nei Grigioni oscilla invece solo tra l’8 e il 10%, nonostante un forte incremento, come spiega Markus Moser di Bergbahnen Graubünden: “Negli ultimi dieci anni, le funivie grigionesi hanno aumentato le entrate d’estate del 78%. L’inverno rimane però sempre la stagione più importante per il settore grigionese”.

Lo studio della Scuola universitaria professionale di Lucerna, commissionato da funivie svizzere, ha analizzato la situazione finanziaria di 77 funivie. Oltre a puntare sui cannoni da neve, dicono gli autori, le società devono consolidare l’offerta turistica estiva, solo così possono superare le sfide legate al cambiamento climatico e all’aumento dei costi dell’energia.

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