Il Consiglio di Stato di Ginevra, nel pieno dello scandalo che ha portato a declassare il presidente Pierre Maudet, ha illustrato venerdì la sua azione politica per i prossimi anni. Per offrire una visione coerente a medio termine, in un sol colpo ha presentato: il preventivo 2019 con un disavanzo di 89 milioni, il programma di legislatura 2018-2023 e il piano finanziario quadriennale nel quale sono inserite nuove entrate e riduzioni di spesa per un totale di 596 milioni per riportare i conti pubblici in equilibrio nel 2021.
A neanche un giorno dalla sua uscita in corpore per prendere posizione sulla tempesta politico-giudiziaria che sta travolgendo l'esponente PLR, il Governo ha voluto dare l'impressione di guardare al futuro del cantone con uno spirito di tranquillità illustrando i suoi piani elaborati nel corso dell'estate, prima dello scoppio della bufera. Le linee direttive che reggeranno l'agire dell'autorità cantonale sono state illustrate sotto la guida del verde Antonio Hodgers, il successore provvisorio di Pierre Maudet. A questi è rimasto il compito di toccare i fatti strutturanti dei prossimi anni: l'entrata in funzione del Leman Express che rivoluzionerà il traffico ferroviario transfrontaliero, la riforma della fiscalità delle imprese dipendente dalle scelte di Berna e il consolidamento della cassa pensioni dei funzionari.
Ora a Ginevra l'attenzione è però tutta concentrata sulle mosse dei partiti in vista della seduta del Parlamento della prossima settimana. Il 20 settembre è prevista la decisione (a porte chiuse) sulla revoca dell'immunità a Pierre Maudet chiesta dal ministero pubblico. La procura intende procedere contro il sempre più fragile ex enfant prodige della politica romanda che un anno fa (era il 20 settembre 2017) era arrivato a un passo dal Consiglio federale.