L'abbassamento dal 6,8 al 6% del tasso di conversione, che serve a calcolare le rendite pensionistiche, va compensato. Lo hanno ribadito gli Stati durante l'esame della riforma Previdenza per la vecchiaia 2020.
Per popolar-democratici e socialisti, che nella Camera dei cantoni sono maggioritari, la riduzione necessaria per far fronte all'aumento della speranza di vita va controbilanciata con un supplemento di 70 franchi dell'assegno mensile e portando il tetto massimo per i coniugi dal 150 al 155%. Per realizzare l'obbiettivo è però necessario aumentare di un punto l'imposta sul valore aggiunto invece di 0,6 come proposto dal Nazionale, a cui torna la palla.
Viste le enormi divergenze, riguardanti anche la proposta d'aumentare automaticamente fino a 67 anni l'età della quiescenza in caso di ristrettezze finanziarie, proposta nuovamente bocciata dai senatori, è molto probabile che si vada in conferenza di conciliazione, già in agenda per l'ultimo giovedì della sessione.
ATS/dg
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