I lavoratori svizzeri vedono sgretolarsi il loro potere d'acquisto, arrancano sotto premi dell'assicurazione malattia sempre più intollerabili e vedono minato nelle sue fondamenta il contratto sociale, con le grandi aziende che nuotano nei dividendi e gli enti pubblici che chiudono con forti avanzi d'esercizio. È quanto sostiene l'Unione sindacale svizzera (USS), che giovedì, in una conferenza stampa a Berna, propone un pacchetto di dieci misure per far fronte a una situazione a suo avviso diventata pericolosa.
"Il potere d'acquisto in Svizzera sta diminuendo, anche se da anni siamo in una fase di boom economico - ha detto in conferenza stampa il presidente dell'USS, Pierre-Yves Maillard - si tratta di una situazione senza precedenti, ingiustificata e preoccupante se pensiamo a cosa potrebbe accadere in caso di recessione".
Svizzeri con meno potere d'acquisto
Telegiornale 14.11.2019, 13:30
Le dieci misure
Le iniziative lanciate prevedono: degli aumenti salariali sostanziali; la lotta contro le disparità di stipendio fra i sessi e un miglioramento significativo della situazione professionale delle donne (ad esempio ampliando i servizi di cura dei bambini); una tredicesima in busta paga per tutti coloro che sono in contratti collettivi di lavoro (CCL) e in aziende quali saloni di parrucchieri e call center.
L'USS chiede anche più CCL con buoni salari minimi e maggiore tutela dei lavoratori, un rafforzamento dell'AVS attraverso una tredicesima mensilità, un migliore rapporto prezzo/prestazioni per le casse pensioni, la limitazione dell'onere dei premi dell'assicurazione malattie al 10% del reddito disponibile, come previsto da un'iniziativa del PS. Infine, il versamento all'AVS di una parte dell'utile della BNS e un aumento degli assegni familiari.
"Il nostro decalogo è una sorta di programma per la nuova legislatura, si tratta di proposte molto pragmatiche, battaglie che vogliamo combattere nel corso dei prossimi anni", ha aggiunto Maillard.
Svizzeri con meno potere d'acquisto
Telegiornale 14.11.2019, 21:00