Quarantadue mesi da scontare: anche se inferiore ai cinque anni chiesti dalla procura, quella pronunciata lunedì dal Tribunale di Sion è la pena più pesante mai inflitta a un esponente del mondo vitivinicolo vallesano. Il produttore alla sbarra era accusato di frode per aver venduto con la denominazione AOC Valais, fra il 2009 e il 2016, centinaia di migliaia di litri di vini che erano in realtà stranieri e sciaffusani.
Secondo gli inquirenti, l’imputato aveva in particolare acquistato più di 730’000 litri di vini spagnoli e circa 130’000 litri di vini sciaffusani forniti da due aziende tedesche. Per nascondere queste operazioni, aveva falsificato la contabilità. Inoltre “per garantire il pareggio delle scorte e poter vendere questi vini”, l’uomo aveva prodotto 52 false fatture o registrazioni a nome di cantine vallesane, che gli avrebbero consegnato i loro prodotti AOC. Le consegne, in realtà, non erano mai avvenute.
La corte ha pure stabilito che l’uomo dovrà versare a titolo di compensazione 1,94 milioni di franchi. Il viticoltore ha fatto sapere che attenderà le motivazioni del verdetto prima di decidere se ricorrere o meno all’istanza superiore.
RG 12.30 del 02.09.2024 - Il servizio di Alan Crameri
RSI Info 02.09.2024, 12:59
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