Svizzera

Vini spagnoli diventati vallesani: chiesti 5 anni

Alla sbarra un viticoltore accusato di frode ai danni della AOC Valais - L’accusa: “Ha messo in piedi un sistema fraudolento, opaco e sofisticato “, tra il 2009 e il 2016

  • Ieri, 21:51
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Vallese: a processo per una truffa sul vino

Telegiornale 26.08.2024, 20:00

Di: ATS/TG/RSI Info

Cinque anni di reclusione per un viticoltore vallesano accusato di frode ai danni della AOC Valais. È la richiesta di pena formulata lunedì dall’accusa davanti al Tribunale di Sion. La difesa ha chiesto un parziale proscioglimento. La sentenza è attesa per il 2 settembre.

In aula la sostituta procuratrice generale del Canton Vallese, Catherine Seppey, ha sostenuto che l’imputato “ha fatto ricorso a un castello di menzogne e ha messo in piedi un sistema fraudolento, opaco e sofisticato” tra il 2009 e il 2016. Così facendo, “ha ingannato viticoltori, acquirenti, ispettori e consumatori”, ha spiegato nella sua requisitoria.

Secondo l’indagine condotta dalla procura, il viticoltore ha acquistato più di 730’000 litri di vini spagnoli e circa 130’000 litri di vini sciaffusani provenienti da due aziende tedesche. Ha nascosto questi acquisti inserendo nella sua contabilità fatture false per servizi di cantina, imbottigliamento e consulenza.

D’altra parte, ha sostenuto ancora l’accusa, “per garantire il pareggio delle scorte e poter vendere questi vini”, l’uomo ha prodotto 52 false fatture o registrazioni a nome di cantine vallesane, che gli avrebbero consegnato i loro prodotti AOC. Queste consegne non sono mai avvenute, ma hanno permesso al commerciante di rendere vallesano un vino che non lo era.

Secondo procura, l’imputato ha commesso una truffa per mestiere, falsificazione di documenti e contraffazione di merci, e ha chiesto, “l’unica pena che potrebbe convincerlo della gravità delle sue azioni”. Oltre al carcere l’accusa chiede che i veicoli sequestrati nel corso dell’indagine, tra cui due Aston Martin, due Porsche e due Ferrari, vengano confiscati e donati allo Stato del Vallese. L’imputato dovrebbe inoltre essere condannato a versare un risarcimento di 12 milioni di franchi.

Diametralmente opposta la visione della difesa. In aula il viticoltore ha ribadito di non aver mai venduto vino di Sciaffusa o straniero con la denominazione AOC Valais. Il suo avvocato Julien Ribordy ha sottolineato che i primi sono stati commercializzati come “vin de pays” e “vino da tavola svizzero”. Per quanto riguarda le migliaia di litri di vini spagnoli, essi sono stati “consegnati nella loro interezza a Dominique Giroud. Il mio cliente ha fornito un servizio fungendo da intermediario”, ha detto il difensore.

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