Svizzera

In Svizzera cresce l’agricoltura bio

Un numero sempre maggiore di coltivazioni riservato alla produzione biologica

  • 14 maggio, 10:55
  • 23 maggio, 14:50
In Svizzera cresce l’agricoltura bio

In Svizzera cresce l’agricoltura bio

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Di: ATS/Swing 

Il 2023 ha confermato, anche se in lieve rallentamento, una tendenza in atto da anni: la conversione di un sempre maggior numero di aziende dall’agricoltura convenzionale a quella biologica, ora praticata su una superficie di 190’000 ettari (+3’700 ettari ossia il 2% in più rispetto al 2022). L’anno scorso ha confermato anche un altro trend, ossia la diminuzione delle aziende di piccole dimensioni a vantaggio di quelle più grandi, indica una nota dell’Ufficio federale di statistica (UST).

Prosegue trasformazione strutturale

Nel 2023, sono state censite 47’719 aziende agricole, 625 in meno (-1,3%) rispetto all’anno precedente, che hanno dato lavoro a 148’900 persone, circa lo 0,5% in meno rispetto al 2022 (Ticino da 1’031 a 1’027; Grigioni da 2’164 a 2’138). Considerando le dimensioni, si osserva che, mentre il numero di fattorie al di sotto dei 30 ettari è diminuito (-2,2%), quello delle aziende con una superficie di 30 ettari o più è aumentato (+1,6%). In media, nel 2023 un’azienda agricola ha coltivato una superficie di 21,8 ettari, ovvero 0,2 ettari in più rispetto al 2022.

Bio sempre in voga

Le aziende agricole che coltivavano i rispettivi terreni secondo i principi dell’agricoltura biologica erano 7’896 (16,5% in totale; da 174 a 179 in Ticino pari a un aumento del 2,9%, in calo nei Grigioni da 1’275 a 1’261 ossia -1,1%), il che corrispondeva a 77 unità in più (+1%). Rispetto agli anni dal 2019 al 2022, tuttavia, l’aumento è stato inferiore. La superficie coltivata sul totale corrisponde a quasi un quinto (18,2%) della superficie agricola utile totale della Svizzera. Le dimensioni medie di un’azienda agricola biologica erano pari a 24,1 ettari, al di sopra della media delle aziende agricole totali.

Nel 2023, la superficie agricola utile è rimasta pressoché invariata a 1’042’000 ettari. Essa era costituita principalmente da prati naturali e pascoli (58%). I campi coprivano il 38%, mentre il restante 4% era composto tra l’altro da vigneti e frutteti.

Colture e allevamento

Per quanto attiene alle colture, nel complesso la superficie coltivata a cereali è scesa del 2,5% a 141 ettari. La superficie coltivata a patate è rimasta pressoché invariata (10’700 ettari, -0,4%) mentre quella coltivata a colza è aumentata dell’1,2% raggiungendo così i 25’300 ettari. Dopo due anni di calo consecutivi, la superficie coltivata a barbabietole da zucchero ha invece recuperato terreno (16’100 ettari, +3,1%). Con un aumento del 21,7% che ha permesso di raggiungere i 6’400 ettari, la superficie coltivata a girasoli, soprattutto per la produzione di olio commestibile, è quella che ha registrato l’incremento maggiore. La superficie coltivata a soia, che tra il 2021 e il 2022 era aumentata quasi del 30%, ha mostrato un andamento assai positivo (3’100 ettari, +6,3%) anche nell’anno in rassegna.

L’allevamento di pollame ha continuato a crescere anche nel 2023, sebbene a un ritmo più lento rispetto all’anno precedente (13,3 milioni di capi; +0,6%). Mentre il numero di galline ovaiole è sceso dell’1,3% attestandosi a 3,8 milioni di capi, il numero di polli da ingrasso è aumentato del 2,1%, raggiungendo all’incirca gli 8,1 milioni di capi. Il 21% delle galline ovaiole sono state allevate a marchio biologico. Nel 2023 l’effettivo di bovini è rimasto abbastanza stabile (1’528’600 capi; +0,2%). Quello di vacche da latte, invece ha continuato a presentare una tendenza al ribasso attestandosi a 532’300 capi (-2%).

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