La decisione di riconoscere l’equivalenza delle norme svizzere sulla tutela degli investitori con quelle europee, condizione essenziale per continuare a vendere derivati di azioni svizzere sul mercato dell’UE, è stata formalmente approvata a Bruxelles. La risoluzione vale tuttavia solo fino al 31 dicembre del prossimo anno e sarà estesa se saranno fatti progressi sufficienti verso un accordo istituzionale.
Ventisette paesi hanno sostenuto la posizione della Commissione, che vuole così mantenere la pressione sulla Confederazione. Un solo astenuto: secondo nostre informazioni si tratterebbe della Gran Bretagna.
"Questa limitazione è il risultato di un mancato passo avanti della Svizzera nell'accordo istituzionale preso con la comunità europea", ha sottolineato il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis. "Se l'UE dovesse confermare le intenzioni di limitare tutto ad un anno, la Confederazione valuterà interventi con misure adeguate", aveva dichiarato mercoledì il portavoce del Governo elvetico, André Simonazzi.
RG/MABO