La solidarietà in Svizzera è in calo. A dirlo è l'Unione sindacale svizzera (USS) durante la tradizionale conferenza stampa annuale, che indica anche il colpevole: l'orientamento sempre più liberale della politica sociale ed economica degli ultimi 30 anni.
Un esempio esplicativo: una volta il personale di pulizia o gli agenti di sicurezza erano presenti ai pranzi di Natale delle grandi società, fatto che oggi non si riscontra più. “Si tratta di piccoli segni del frazionamento della società” secondo il sindacato.
Un'erosione della solidarietà che tocca, nell'analisi dell'USS, anche la previdenza vecchiaia: l'abbassamento delle rendite del secondo pilastro deve infatti venire idealmente compensato con il terzo pilastro, ovvero una previdenza privata individuale. “Per le persone dal basso salario, non si tratta sicuramente di una prospettiva positiva” sottolinea l'USS.
"Per fortuna in Svizzera la lotta sindacale ha portato a qualche risultato importante contro il dumping e per migliori contratti collettivi di lavoro" ha pure sottolineato il presidente dell'organizzazione Pierre-Yves Maillard.
RG 12.30 del 09.01.19: la corrispondenza di Gianpaolo Driussi
RSI Info 09.01.2020, 14:22
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Maillard ha anche puntato il dito sul degrado delle prestazioni sociali in caso di disoccupazione. Secondo l'organizzazione sindacale, la politica fiscale e in materia di spese obbligatorie è al servizio della classe superiore: regali fiscali per gli alti redditi e riduzioni insufficienti dei premi malattia per il resto della popolazione.
E proprio per arginare l'immobilismo nel settore della previdenza i sindacati passeranno all'offensiva, con un'iniziativa che verrà lanciata nel mese di marzo per chiedere una 13esima rendita AVS e con una campagna nazionale sui salari di tutti i settori.
USS, iniziativa sull'AVS
Telegiornale 09.01.2020, 13:30