La Confederazione stringe la cinghia

Il bilancio della Confederazione ha fatto registrare lo scorso anno un disavanzo di 4,3 miliardi di franchi e il primo deficit strutturale dal 2005 a questa parte. Il "rosso" del conto ordinario supera infatti di 1,6 miliardi di franchi la maggiore uscita ammessa dalla situazione congiunturale. Sotto le spese straordinarie figurano poi quelle legate alla pandemia (3,3 miliardi) e alla guerra in Ucraina (0,7 miliardi).

Le uscite ordinarie sono rimaste al di sotto delle aspettative, ma anche le entrate, sebbene in crescita rispetto al 2021. Mancano in particolare all'appello 3,2 miliardi attesi alla voce "imposta preventiva".

Visto che la situazione non è destinata a migliorare nei prossimi anni, il Governo mercoledì ha deciso mercoledì di risparmiare ancora di più a partire dal 2024, quando il deficit strutturale previsto raggiungerebbe i 2 miliardi. Rinunce per 1,6 miliardi nel 2024 (compreso un aumento più lento della spesa militare) erano già state decise il 25 gennaio.

Il Consiglio federale mercoledì ha deciso che, per riequilibrare la situazione, dal prossimo anno si procederà anche a un taglio lineare del 2% alle uscite scarsamente vincolate. Rappresentano un potenziale di circa 500 milioni annui e comprendono il personale, la cooperazione internazionale, la cultura, l'agricoltura, il trasporto regionale dei viaggiatori, l'ambiente e la promozione economica.

Anche le uscite fortemente vincolate dovranno dare un contributo, affinché si resti nei limiti imposti dal freno all'indebitamento. Nei piani finanziari dal 2025 in poi si dovranno tagliare dai 600 milioni al miliardo, con misure che verranno approfondite nel corso delle prossime settimane. Fra gli ambiti che potrebbero essere toccati ci sono l'AVS e il Fondo per l'infrastruttura ferroviaria, le cui riserve però sono sufficientemente alte da non pregiudicare ampliamento ed esercizio. Il progetto del Parlamento per migliorare la custodia dei bambini potrebbe inoltre essere controfinanziato riducendo la quota di imposta federale diretta che viene ridistribuita ai Cantoni.