Il contestato centro sociale Reitschule non chiuderà. Lo ha deciso martedì il Gran Consiglio bernese, dichiarando irricevibile un’iniziativa popolare democentrista che chiedeva proprio i sigilli. Con 82 voti contro 68, la maggioranza ritiene che il testo violi i principi dell'uguaglianza giuridica e dell'autonomia dei comuni.
L’iniziativa chiedeva formalmente di penalizzare il comune di Berna, all'interno della perequazione finanziaria cantonale, fintanto che la Reitschule non venisse chiusa. La città avrebbe così dovuto rinunciare a 54 milioni di franchi.
Il Consigliere nazionale Erich Hess (UDC), promotore dell'iniziativa, ha già annunciato ricorso al Tribunale federale.
Il luogo ricreativo alternativo, situato vicino alla stazione cittadina, è stato in passato regolarmente teatro di disordini e ancora in febbraio dieci poliziotti erano rimasti feriti in alcuni scontri. I cittadini della capitale si sono però già espressi in cinque occasioni sul tema e, dalle urne, è sempre uscito il rifiuto della chiusura.
ATS/dielle