La posizione della Svizzera sulla guerra in Ucraina continua a suscitare critiche. Tra le ultime quelle espresse dell'ex segretario generale della NATO, Anders Fogh Rasmussen che, in buona sostanza, accusa Berna di essersi appoggiata alla propria neutralità quando andrebbero difesi i valori democratici e dice di non capire perché la Confederazione non consenta alla Germania di fornire all'Ucraina le munizioni necessarie per i carri antiaerei.
Perplessità sul modus operandi di Berna vengono ora espresse anche dal finanziere e attivista britannico Bill Browder, uno dei padri della legge che già nel 2012 ha portato gli Stati Uniti ad adottare sanzioni contro gli oligarchi russi che violano i diritti umani.
Bill Browder ha rischiato la sua vita per denunciare la corruzione in Russia. Sono passati 10 anni da quando negli Stati Uniti venne approvato - grazie a lui - il cosiddetto Magnitsky act, la legge che prima al mondo prevede il congelamento dei beni degli oligarchi che violano la legge.
La RSI gli ha chiesto come si è mossa la Svizzera, che ha adottato fino ad ora tutte le sanzioni occidentali, per alcuni mettendo a rischio la neutralità....
“Beh, voglio dire, la Svizzera, ha dovuto svegliarsi in una realtà molto dura, cioè l'idea di neutralità è davvero impossibile quando si ha una grande guerra in Europa. Ma la Svizzera ha due facce. Da una parte ha annunciato di cooperare con il mondo occidentale, dall’altra però ha congelato solo il 3% degli averi Russi. È bello annunciare di essere un Paese virtuoso, ma allo stesso tempo la Confederazione non sta facendo abbastanza."
Il Magnitski Act prende il nome dal fiscalista russo ucciso in prigione perché stava facendo chiarezza su una frode da 230 milioni, milioni sottratti al fondo di investimento di Bill Browder. Parte di quel denaro era stato depositato nelle banche svizzere. Dopo un sequestro quei soldi sono stati però sbloccati dalla giustizia elvetica e restituiti in Russia...
"È stata una decisione davvero scandalosa. Soprattutto quando abbiamo scoperto che nel team del procuratore svizzero era stato incaricato di indagare sul caso Magnitsky un agente della polizia federale che aveva preso tangenti da funzionari russi. L'agente era stato invitato a battute di caccia all'orso, molto costose, in Kamchatka e in altre parti della Russia. Gli alberghi erano pagati. E cercò di fare tutto il possibile per sabotare il caso. È stato fermato. È stato licenziato. È stato perseguito. Ed è stato dichiarato colpevole. Ma anche dopo tutto questo, la Procura ha restituito il denaro a persone in Russia direttmente coinvolte nella frode dei 230 milioni di dollari".
Una decisione questa presa nell'era Lauber per mancanza di prove. Ma oggi con il nuovo procuratore Stephan Blatter qualcosa potrebbere essere cambiato?
"Michael Lauber è stato un procuratore generale scandaloso. Aveva assunto lui l'agente. Lauber poi ha avuto i suoi scandali personali con la FIFA ed è stato cacciato. Ora, il nuovo procurate Blattler avrebbe potuto ripulirsi molto facilmente ribaltando la decisione sul caso Magnitsky, ma non lo ha fatto. È difficile giudicare una persona sulla base di una sola decisione, ma in base a questa decisione si potrebbe fare una generalizzazione e dire che si tratta di un Procuratore generale da status quo. Non vedo grandi riforme, e sembra che continuerà ad andare avanti con la stessa modalita che abbiamo visto in passato. Vedo, insomma, la Svizzera che continua sulla sua strada".
Bill Browder su questa decisione ha fatto ricorso, ricorso che è ancora pendente. Nel frattempo è passato più di un anno. Ma la sua battaglia in Svizzera e nel mondo - dice - continua.