Svizzera

La Svizzera scivola sulla libertà di stampa

Reporter senza frontiere: "Giù dal decimo al 14esimo posto. Confederazione non al riparo dalle procedure "museruola"; diversità delle testate in calo"

  • 3 maggio 2022, 06:50
  • 20 novembre, 16:00
Foto d'archivio

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Di: ATS/Red.MM 

La Svizzera perde 4 posizioni nell'indice della libertà di stampa 2022 di Reporter senza frontiere (RSF), scivolando al 14esimo posto. Questo calo è dovuto a un cambiamento metodologico,ma non solo; a pesare sono anche aspetti economici e legislativi.

Con questo 14° posto su 180, la Svizzera figura tra i Paesi in cui la situazione della libertà di stampa è considerata "piuttosto buona", mentre dal 2016 faceva parte dei dieci migliori in classifica, ha comunicato oggi RSF nel suo rapporto annuale. Nel complesso, la Confederazione rimane un Paese sicuro per i giornalisti, dove l'ambiente politico resta favorevole, viene sottolineato.

Tuttavia il paesaggio mediatico resta esposto a vari sviluppi economici, come l'inesorabile riduzione della diversità delle testate e la diminuzione delle entrate. Il pacchetto di aiuto ai media respinto in votazione il 13 febbraio lascia la situazione irrisolta, nota RSF, che chiede alle autorità di prendere in mano il dossier.

Lacune legislative

Il quadro legislativo presenta varie lacune, ritiene RSF. Il moltiplicarsi di provvedimenti provvisionali richiesti, e spesso ottenuti, contro i media dimostra che la Svizzera non è al riparo dalle cosiddette procedure "museruola". Un inasprimento di tali misure, approvate dal Consiglio degli Stati l'anno scorso e da una commissione del Nazionale all'inizio dell'anno, "manda un segnale sbagliato".

Un numero record di 28 Paesi sono in una situazione considerata "molto grave": dodici, tra cui la Bielorussia (153esima) e la Russia (155esima) sono entrati a far parte della "lista rossa" della classifica. Tra i Paesi più repressivi figurano anche la Cina (175esima), la Birmania (176esima). Ultima in classifica è la Corea del Nord (180esima).

Sul podio invece Norvegia, che si piazza al primo posto, seguita nell'ordine da Danimarca e Svezia: i tre Paesi nordici rimangono il modello democratico dove prospera maggiormente la libertà d'espressione.

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Telegiornale 02.05.2022, 20:00

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