L'attacco dell'UDC alla candidatura svizzera al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite - depositata nel 2011 - è andato a vuoto. La mozione democentrista è stata respinta dal Consiglio nazionale con 125 voti contro 56 e 8 astensioni. I democentristi erano riusciti a imporre una sessione straordinaria sul tema, tornato al centro dell'attualità anche per effetto del conflitto ucraino, ma si sono ritrovati isolati in aula. L'Ufficio della Camera bassa ha per cominciare fissato la categoria del dibattito appena di sopra della procedura tacita e così solo Roger Köppel ha potuto prendere la parola a nome dei promotori.
RG 07.00 del 10.03.22 - Anna Riva in collegamento da Berna con Giuseppe Limoncello
RSI Info 10.03.2022, 12:17
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Ha criticato quella che ha definito "una minaccia per la neutralità armata elvetica" iscritta nella Costituzione e "un rischio non calcolato per il nostro Paese", che dovrebbe continuare ad accontentarsi di proporre i propri buoni uffici. Né questi ultimi né tanto meno la neutralità sono in pericolo, ha ribattuto a nome del Governo Ignazio Cassis, evidenziando le possibilità di mediazione e di ricerca di un compromesso che si spalancherebbero se Berna dovesse entrare a far parte dell'organo. Il voto è previsto per il 9 giugno e le possibilità sono ottime: per ora ci sono solo due candidati per altrettanti seggi non permanenti a disposizione dell'Europa occidentale. L'altro aspirante è Malta. Il mandato biennale inizierebbe nel 2023.