Svizzera

La comunità ucraina in Svizzera critica il Parlamento

Secondo il portavoce è difficile definire regioni sicure in Ucraina. La consigliera agli Stati che ha proposto di rivedere lo Statuto S la pensa, invece, in modo diverso

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Statuto S limitato, ucraini perplessi

Telegiornale 04.12.2024, 12:30

  • Keystone-ATS / Ti-Press
Di: Telegiornale/M. Ang. 

La comunità ucraina in Svizzera è preoccupata e critica la decisione del Parlamento elvetico di dare protezione unicamente a coloro che provengono dalle zone dove si combatte. Solo chi viene dalle zone occupate dai russi, dove si combatte o dove cadono le bombe (più o meno frequentemente) ha diritto allo statuto S. È questa in sostanza la decisione adottata lunedì anche dal Consiglio nazionale, dopo la precedente approvazione al Consiglio degli Stati

Per Sasha Volkov, portavoce della Comunità ucraina in Svizzera la decisione è poco comprensibile: “È il segnale sbagliato. Oggi non ci sono meno bombardamenti rispetto a 2 anni e mezzo fa, ce ne sono di più. Ogni notte ci sono bombe e ci sono allarmi, in alcune regioni queste allerte sono continue. Ora occorrerà vedere come le autorità svizzere definiranno praticamente le regioni dove non ci sono combattimenti”.

Tra gli ucraini in svizzera c’è preoccupazione e c’è chi chiede spiegazioni. “Ai rifugiati bisogna dire di stare tranquilli, di non preoccuparsi e che questa decisione varrà solo per chi fuggirà in Svizzera in futuro”.

Attualmente tutta l’Ucraina è considerata Paese in guerra e insicuro dalle autorità svizzere.

La proposta chiede appunto di limitare il rilascio dello statuto S solo a chi arriva da certe zone. La Svizzera è tra i primi a farlo, ma non è da sola, come spiega chi la proposta l’ha fatta. “Ora dobbiamo applicare questa decisione, non siamo i primi a farlo. La Norvegia ha deciso in settembre di non concedere automaticamente la protezione a chi arriva dalle zone dell’Ucraina occidentale. È però giunto il momento - dopo oltre 2 anni - di adattare lo statuto S e di concederlo a chi rischia la vita e la propria integrità in Ucraina e non agli altri”, dice Esther Friedli, consigliera agli Stati UDC di San Gallo.

Ora si attende di vedere come le autorità applicheranno la decisione del Parlamento, un adeguamento che verrà seguito con attenzione sia da chi l’ha voluto, sia da chi lo critica.

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