Il Consiglio nazionale oggi, lunedì, si è pronunciato a favore di alcuni irrigidimenti per le norme che concernono lo statuto S che viene concesso alle persone in fuga dall’Ucraina.
Ha così accolto, con 97 voti contro 87, una mozione presentata dalla consigliera agli Stati Esther Friedli (UDC/SG), per la parte che chiede che tale statuto venga assegnato solo alle persone che provengono da regioni dell’Ucraina occupate dalle forze russe o nelle quali hanno luogo combattimenti.
La Camera del popolo ha invece respinto la richiesta, contenuta nello stesso atto parlamentare, di revoca dello statuto per le persone il cui ultimo luogo di residenza non si trovava in queste regioni.
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Notiziario 02.12.2024, 20:00
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Sempre oggi il Nazionale ha approvato una mozione, depositata dal consigliere agli Stati Benedikt Würth (Centro/SG), che chiede al Governo maggiore intransigenza su abusi legati a questo status di protezione: essa concerne segnatamente i casi di coloro che vi rinunciano e beneficiano di un sostegno al rimpatrio, per poi rientrare nuovamente in Svizzera e ottenere nuovamente lo statuto S.
“Ciò non è solo inaccettabile, ma genera oneri finanziari significativi per il nostro Paese”, ha dichiarato Piero Marchesi (UDC/TI), a nome della competente commissione, sottolineando che si tratta di “promuovere un sistema equo e trasparente, riducendo al minimo i rischi di abuso”.
Il testo, che è stato quindi accolto con 120 voti favorevoli e 60 contrari, propone di ritirare lo statuto S, o di non rinnovarlo, se la persona interessata lascia la Svizzera per un dato periodo di tempo, se ha beneficiato di un aiuto al rimpatrio o se ha ottenuto lo statuto in maniera abusiva.