Un mastro macellaio e salumiere di Sissach vuole far rivivere la tradizione della mazza del maiale nel centro della cittadina basilese, come avveniva un tempo e come ancora avviene in alcune località della Svizzera italiana. Ma il suo desiderio di tramandare e conservare un pezzo di passato che rischia di scomparire, prima di concludersi con la preparazione di salami, pancette, prosciutti, filze di luganighe e altri derivati ha suscitato una ridda di polemiche. Le reazioni si sono fatte vieppiù accese fino a diventare virulente all'approssimarsi della giornata di domani, sabato, quando in un cortile avverrà la macellazione di due animali.
Rolf Häring ha deciso di invitare i suoi clienti non solo a gustare i prodotti della mazza, ma anche ad assistere a tutte le fasi della lavorazione per invitare alla riscoperta della sua professione. Ma appena ha reso pubblica la sua iniziativa è stato sommerso da critiche feroci. Su giornali e social media da giorni piovono gli insulti contro l'idea e il suo artefice duramente attaccato da un ex pastore protestante della località e dagli animalisti. "Non è certo il caso di far vedere in pubblico la paura, gli ultimi minuti e attimi di vita di questi animali. Non capiamo perché si voglia fare uno spettacolo", afferma Helene Sandmeyer, portavoce della Protezione Svizzera degli animali che ha chiesto alle autorità comunali e cantonali di proibire la mazza pubblica.
Nonostante le polemiche la mazza si farà a partire dalle 8 in un cortile interno privato. Chi assisterà, dovrà lasciare il telefonino nella borsa. "Non è uno spettacolo", dice Rolf Häring che non tollererà riprese della macellazione.
Diem/RG