L'accordo quadro fra Svizzera e Unione Europea nella forma che è stata negoziata fra le parti "è morto" e non ha alcuna possibilità di essere accolto, secondo il neopresidente dell'Unione sindacale svizzera Pierre-Yves Maillard, che in un'intervista concessa a SRF ribadisce il concetto già espresso sulla NZZ am Sonntag.
Pierre-Yves Maillard
L'ex consigliere di Stato vodese, che fra pochi giorni assumerà le redini dell'USS, auspica una pausa di riflessione e chiede di procedere con ordine. La priorità va a combattere contro l'iniziativa dell'UDC per cancellare la libera circolazione, su cui si voterà nel 2020. Nel frattempo le discussioni sull'intesa istituzionale con Bruxelles vanno sospese. L'UE va convinta ad attendere perché "altrimenti è alto il rischio che si arrivi a una rottura".
Maillard è così sulla stessa lunghezza d'onda della neoconsigliera federale Karin Keller-Sutter, con cui dice di aver già discusso. "Finalmente un po' di pragmatismo in Governo", si rallegra. Il suo predecessore Paul Rechsteiner era entrato in rotta di collisione sia con Ignazio Cassis che con il predecessore della sangallese, Johann Schneider-Ammann.