Un inghippo dopo l’altro. Si potrebbe riassumere così, fin qui, l’inchiesta disciplinare sul Procuratore generale Michael Lauber per come ha gestito le indagini sulla FIFA e i suoi incontri informali con il presidente della Federazione Gianni Infantino. L’inchiesta aperta dall’Autorità di vigilanza sulla Procura federale ha infatti subito un brusco stop: non esiste una base legale per permettere al perito esterno Peter Hänni di svolgere l’inchiesta. Lo ha stabilito il Tribunale amministrativo federale (TAF).
Una delle prime cose fatte dallo specialista di diritto costituzionale e amministrativo nominato dall’autorità, è stata quella di ricusare gli avvocati di Lauber, perché uno di loro rappresenta contemporaneamente l'ex presidente FIFA Joseph Blatter. Sul conflitto d’interessi il TAF non si è però nemmeno espresso, rilevando appunto la mancanza di base legale per permettere al perito di operare.
All'autorità di vigilanza non resta ora che riprendere in mano le indagini, anche perché sembra non aver intenzione di ricorrere al Tribunale federale. Fra poco più di un mese è inoltre previsto il voto del Parlamento per un nuovo mandato di Lauber a capo della Procura federale e la commissione giudiziaria, chiamata a raccomandarlo o a non raccomandarlo, dovrà prendere una decisione. Si sperava in un rapporto intermedio dell'inchiesta disciplinare, missione ora sempre più difficile.
Decisione in favore di Lauber
Telegiornale 02.08.2019, 22:00