L'associazione "Anziane per il clima", che chiede al Consiglio federale un rafforzamento delle misure per raggiungere gli obiettivi dell'Accordo di Parigi, benché sconfessata dal Tribunale federale (TF), ha deciso di rivolgersi alla Corte europea dei diritti umani (CEDU).
Si tratta di una delle prime azioni giudiziarie in questo ambito depositata presso l'alto tribunale di Strasburgo ha sottolineato giovedì il gruppo nel corso di una conferenza stampa. Altre potrebbero seguirne in tutta Europa. "Speriamo che la CEDU tenga conto del dovere della Svizzera di proteggere le nostre vite e la nostra salute dalla ripercussioni negative del mutamento climatico", ha sottolineato l'esponente dell'associazione Rosmarie Wydler-Wälti. Sono le donne in età avanzata, sostiene il gruppo, a soffrire più degli altri per gli effetti del riscaldamento globale.
Un'azione legale contro il Governo era stata presentata nel 2016 al Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti e delle comunicazioni. La decisione di non entrata in materia da parte del DATEC - che contestava all'associazione la facoltà di presentare questa denuncia - era stata confermata nel 2018 dal Tribunale amministrativo federale (TAF) e lo scorso maggio dal TF. Secondo i giudici di Mon Repos, le donne anziane non rappresentano l'unica componente della popolazione che risente degli effetti dei mutamenti climatici.
ATS/ARi