“Si tratta di una scelta differente rispetto agli stereotipi che hanno sempre accollato all’UDC”. Commenta così Marco Chiesa il sostegno unanime ricevuto ieri dalla direzione alla sua candidatura alla presidenza del partito.
La nomina di Chiesa e gli equilibri a destra
Il Quotidiano 31.07.2020, 21:30
Una scelta ricaduta su una persona che ha la capacità di interagire con gli altri in maniera più aperta e che porterebbe il primo partito nazionale a essere guidato per la prima volta da un ticinese, chiaro segno che "le dinamiche interne stanno cambiando" e vi è una maggiore apertura la "sensibilità latina", secondo il consigliere agli Stati. "Non dovremo guardare solo alla Svizzera tedesca, ma anche alla sensibilità dei cantoni di frontiera e alla Romandia".
“Viviamo di una diversità culturale e linguistica. Non accettare questa sfida sarebbe stato mortificante: come perdere senza neanche combattere”, afferma ancora Chiesa, conscio che la non padronanza perfetta dello svizzero tedesco sarà una delle difficoltà personali più grandi da affrontare da presidente dell’UDC svizzero, scelta che dovrà essere ufficializzata il prossimo 22 agosto a Brugg.