Svizzera

Legge distaccati, no degli Stati

Il Consiglio degli Stati ha rifiutato una soluzione nazionale - I cantoni possono decidere dell'applicazione di salari minimi

  • 29 settembre 2021, 16:39
  • 20 novembre, 19:34
00:20

Notiziario 14.00 del 29.09.2021 Legge distaccati, no degli Stati

RSI Info 29.09.2021, 16:39

  • Keystone
Di: ATS/OCartu 

I Cantoni possono decidere da soli di imporre l'applicazione dei salari minimi ai lavoratori distaccati e non è necessario disciplinare la questione a livello federale. Con questa motivazione, il Consiglio degli Stati non è entrato nel merito (25 voti a 17 e una astensione) su un disegno di legge governativo frutto di una mozione dell'ex "senatore" Fabio Abate (PLR/TI) che avrebbe voluto iscrivere nella Legge federale sui distaccati (LDist) il rispetto del salario minimo laddove esiste.

La mozione Abate

Alla base della mozione Abate del 2018, approvata dai due rami del Parlamento, c'è l'introduzione, nei cantoni di Neuchâtel, Giura e Ticino (a cui si sono aggiunti nel frattempo Ginevra e Basilea Città), di leggi sul salario minimo per contrastare il dumping sociale e salariale, ossia la concorrenza sleale dall'estero. La revisione della legge prevede la possibilità di imporre ai datori di lavoro esteri che inviano i propri dipendenti in Svizzera anche il rispetto delle condizioni salariali minime prescritte a livello cantonale.

Per rispettare le norme salariali, le aziende e i relativi lavoratori dislocati dovrebbero rientrare nel campo d'applicazione delle leggi cantonali in materia. Il rispetto delle disposizioni sarebbe controllato dai Cantoni in base al diritto cantonale.

CF: "Un disegno rispettoso delle competenze"

Nelle intenzioni del Consiglio federale, ha affermato il ministro dell'economia Guy Parmelin, la proposta terrebbe conto della ripartizione delle competenze tra Cantoni e Confederazione stabilita nella Costituzione federale e garantirebbe l'osservanza del principio di non discriminazione sancito nell'Accordo sulla libera circolazione tra la Svizzera e l'UE: tutti i datori di lavoro i cui lavoratori sono attivi in un Cantone che prevede una legge sul salario minimo sono trattati allo stesso modo.

Stando alla sinistra, sostenuta anche dal Centro, battutasi per l'entrata nel merito, si tratta di inserire nella legge sui lavoratori distaccati anche il rispetto dei salari minimi cantonali, per ragioni di sicurezza giuridica e, soprattutto, per rispondere ai problemi di diversi cantoni di frontiera alle prese con un marcato dumping salariale. Non entrare in materia verrebbe considerato una provocazione da quei cantoni di frontiera come il Ticino, ha affermato Paul Rechsteiner (PS/SG), che deve fare i conti con una regione vicina che conosce salari orari nettamente più bassi di quelli praticati nel suo territorio.

La bocciatura

Secondo la maggioranza del plenum non è però necessario legiferare a livello nazionale, poiché i Cantoni possono risolvere da soli il problema, anche se non è sempre facile come dimostra il caso giurassiano, ricorrendo alla commissioni paritetiche o ad altri organismi, ossia al tradizionale partenariato sociale.

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