Le aziende che hanno la sede all'estero e distaccano lavoratori in Ticino devono essere obbligate a rispettare i salari minimi adottati a livello cantonale proposti dal Consiglio di Stato, e non ancora entrati in vigore, in applicazione dell'iniziativa popolare "Salviamo il lavoro in Ticino!", approvata il 14 giugno 2015.
Il principio è stato stabilito dal Parlamento federale che ha accolto una mozione del consigliere agli Stati Fabio Abate. Giovedì è stata approvata anche dal Consiglio nazionale (dopo che la Camera dei cantoni l'aveva accolta già nel settembre scorso) per 97 voti contro 87 e 2 astensioni, nonostante la raccomandazione contraria del ministro dell'economia Guy Parmelin.
RG 18.30 del 21.03.19 - La corrispondenza di Gian Paolo Driussi
RSI Info 21.03.2019, 18:54
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