Le cifre parlano da sole: in luglio, mese della ripresa turistica, Ginevra ha registrato un calo dei pernottamenti rispetto all'anno prima del 75%, Losanna del 44%, e tutta la costa del lago Lemano registra in media il 57% in meno. A Ginevra, il grande hotel Richemond ha chiuso i battenti, altri si apprestano a chiudere ad esempio a Losanna. I licenziamenti hanno già toccato il 10-15% del personale e la situazione è analoga nelle principali città, svizzere e europee, a Zurigo come a Barcellona.
Le nuove misure restrittive - ad esempio nel canton Vaud, che colpiscono in particolare gli hotel dove si svolgono grandi ricevimenti per i matrimoni, sono però comunque ben viste dal settore: “Sono misure necessarie – spiega Stefano Brunetti, presidente degli albergatori vodesi – perché finire sulla lista rossa di altri Paesi, come è successo a Ginevra, Zurigo e Vaud, è una vera catastrofe.”
Allo stesso modo anche l'inserimento da parte di Berna di buona parte della Francia nella zona rossa incide gravemente sulla frequentazione.
“Un aiuto a fondo perso”
In questa situazione gli albergatori della Svizzera romanda chiedono la creazione di un finanziamento a fondo perso che aiuti il settore: “Ci sono molti fornitori e molti mestieri che sono legati agli alberghi - argomenta Brunetti - Se gli hotel chiudono, c'è il resto dell'economia legata al turismo che rischia di crollare”.
Le associazioni alberghiere chiedono infine anche un sostegno alle attività congressuali e ai collegamenti aerei e ferroviari internazionali, indispensabili per attirare la clientela una volta superata la crisi.