L'iniziativa popolare "per una 13esima mensilità AVS" aggraverebbe i problemi di finanziamento a lungo termine dell'AVS e sarebbe inappropriata a sostenere in modo mirato i pensionati nel bisogno. È quanto ritiene la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (CSSS-N), che con 17 voti a 7 ne raccomanda la bocciatura.
La maggioranza della Commissione ritiene che la combinazione tra AVS e prestazioni complementari costituisca già oggi un sistema consolidato che assicura il sostentamento economico in età avanzata. Le prospettive a lungo termine di finanziamento dell'AVS sono incerte già con l'odierno livello delle rendite e il margine di manovra delle finanze della Confederazione è limitato, prosegue la CSSS-N, per la quale questo parla a sfavore di un aumento generalizzato delle rendite AVS per tutti i beneficiari indipendente dal loro reale bisogno, come quello chiesto dall'iniziativa.
Una minoranza ritiene che l'iniziativa popolare contribuisca in modo significativo a combattere la povertà in età avanzata e ad assicurare un adeguato standard di vita durante la vecchiaia. Di conseguenza propone di accoglierla. La Commissione ha pure respinto, con 15 voti a 10, la proposta di elaborare un controprogetto indiretto che avrebbe previsto un corrispondente supplemento alla rendita AVS destinato alle economie domestiche con i redditi più bassi, ossia al 40% di tutte le economie domestiche.