Marina Carobbio ha annunciato dopo la sua elezione che durante il suo anno di presidenza dirigerà in italiano i lavori del Consiglio nazionale e i deputati si sono trovati sulla scrivania un piccola brochure, un vademecum dal titolo L'italiano in Parlamento. È un piccolo vocabolario delle parole che sentiranno frequentemente durante il prossimo anno.
Vi figurano espressioni come "la proposta è stata ritirata", "dibattito di entrata in materia", "portavoce del gruppo", che tanti parlamentari non conoscono. Alan Crameri ne ha parlato con due parlamentari, Irène Kälin e Sibel Arslan, le uniche viste in aula con l'auricolare per la traduzione simultanea del discorso della ticinese. Coloro che perlomeno comprendono la lingua di Dante non sono pochi, ma ci sono anche coloro che "si accontentano di capire una parola ogni tanto" o "che si vergognano di ammettere che non conoscono un idioma", hanno raccontato le due interlocutrici (ascolta l'audio in alto).
26.11.2018: L'italiano a Palazzo