Che cosa si sa sul long Covid? Questa malattia colpisce - a seconda degli studi - dal 10 al 40% delle persone che hanno contratto il coronavirus. L'esperienza comincia a essere lunga e consistente. A Losanna, da maggio, esiste una consulenza medica specifica: "una consultazione in cui si esaminano i sintomi, si fa capire al paziente che non è il solo in questa situazione (ed è già importante) e lo si indirizza verso gli specialisti a disposizione a Unisanté", spiega il professor Bernard Favrat, responsabile della consultazione long Covid al Centro universitario di medicina generale e sanità pubblica a Losanna.
Sono già una settantina le persone che, su richiesta del loro medico curante, hanno usufruito, in questi sei mesi,della consulenza specializzata di cui è responsabile proprio il professor Favrà. "Non c'è un test sanguigno, ma la diagnosi risulta evidente dalla persistenza, dopo un'infezione, di sintomi che toccano diversi organi, come fatica e difficoltà respiratorie, dolori al torace. Sintomi vari cui possiamo aggiungere la perdita dell'olfatto, disturbi cognitivi e anche la depressione". E per quasi un paziente su due la malattia dura oltre sei mesi, tanto da essere considerata cronica. Per ora non ci sono farmaci specifici, si sa però che cosa aiuta a stare meglio e cosa invece aggrava uno dei sintomi principali del long Covid, la fatica.
"Contrariamente a quanto si è pensato a volte, non bisogna spingere queste persone a intensificare l'allenamento pensando che possano rinforzarsi, perché lo sforzo sembra quasi portare a un'infiammazione e a un aggravamento generale", spiega Favrà.
La terapia specifica, prosegue il professor Bernard Favrat, consiste nel riposo e nel fissare obiettivi ragionevoli rispetto allo stato energetico del paziente. È agendo molto gradualmente, conclude, che si arriva a miglioramenti per chi è affetto da long covid.