La congiuntura nel 2018 per il commercio al dettaglio è stata buona ma quest’ultimo è cresciuto in misura molto modesta in Svizzera: lo afferma martedì uno studio di Credit Suisse, secondo il quale a pesare sono la scarsa euforia dei consumi privati che hanno risentito della perdita di potere d'acquisto e il ruolo sempre più rilevante del commercio online.
Rispetto all'anno precedente le vendite sono salite dello 0,4%. Il settore ha potuto parzialmente beneficiare del buon andamento economico (PIL +2,7%), sostenuto dalle esportazioni. Ma negli ultimi tempi è progredita la concorrenza dei commercianti esteri online: la digitalizzazione cancella i confini nazionali e aumenta il raggio di azione degli operatori stranieri. Infatti, il numero di clienti che fanno acquisti online a livello transfrontaliero è marcatamente aumentato negli ultimi anni.
Credit Suisse fa l'esempio di Zalando: la società tedesca è entrata sul mercato appena nel 2012 e stando alle sue stime nel 2018 ha realizzato un fatturato di quasi 800 milioni in Svizzera, cifra pari quasi a un decimo del giro d'affari totale del comparto abbigliamento e calzature. La tendenza non pare destinata a invertirsi poiché, per esempio, l'arrivo di Amazon nel mercato elvetico pende come la spada di Damocle sulle teste dei dettaglianti elvetici.