Svizzera

Malumore sulla procura

Due consiglieri nazionali ticinesi insoddisfatti dalle risposte del Consiglio federale a due interrogazioni sull’operato del MPC

  • 17 giugno 2018, 23:26
  • 23 novembre, 01:08
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Procura federale è polemica

Telegiornale 17.06.2018, 22:00

Di: TG/MP 

Due processi importanti e due “sconfitte” quelle che ha incassato questa settimana il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) bacchettato dal Tribunale penale federale.

La prima quella contro i tredici presunti finanziatori delle Tigri Tamil nessuno dei quali è stato condannato per organizzazione terroristica come voleva la procura. Otto i prosciolti e cinque i condannati per reati minori.

Poi c’è stato il processo venerdì contro il presidente del Consiglio centrale islamico svizzero, Nicolas Blancho, il quale è stato prosciolto dall’accusa di sostegno al terrorismo a causa di alcune dimenticanze nell’atto d’accusa.

Alla luce di questo due Consiglieri nazionali ticinesi si dicono insoddisfatti delle risposte che il Consiglio federale ha dato a due loro interrogazioni recenti che chiedevano lumi sull’operato del MPC.

La prima interrogazione è quella del democentrista Marco Chiesa, nata dopo l’operazione Stige dello scorso gennaio, un’inchiesta giudiziaria italiana che evocava infiltrazioni della mafia nel settore della ristorazione anche in Svizzera. “È stata una risposta debole quella fornita dal Consiglio federale, noi parlamentari come organo di controllo dobbiamo essere sicuri che la Procura operi bene soprattutto in un ambito sensibile come quello della criminalità organizzata. Soprattutto dopo le cocenti sconfitte del MPC ci aspettavamo ben altre rassicurazione”, ha spiegato al TG il consigliere nazionale UDC.

La seconda interrogazione è quella del consigliere nazionale PPD Marco Romano che chiedeva statistiche sulle confische nella Confederazione relative a beni o soldi di organizzazioni criminali. Il Consiglio federale si è limitato a rispondere dicendo che: “il Ministero pubblico della Confederazione non tiene statistiche secondo i parametri richiesti nell’interrogazione”.

“Sono deluso dell’approccio che ha il MPC – spiega Romano – e delle risposte del Governo. Si dice che tutto va bene ma i riscontri e anche i recenti processi dimostrano l’esatto contrario. Siamo dunque di fronte a una distorsione della realtà. C’è dunque margine per modificare qualcosa e c’è necessità di intervenire”. Anche per questo il consigliere nazionale del PPD conclude dicendo che tornerà presto alla carica sulla questione con un nuovo atto parlamentare.

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