Migros, “vuole tornare a essere il negozio di prossimità”

La Migros ha annunciato lunedì di voler aprire 140 nuovi punti vendita entro il 2030 e abbassare il prezzo di oltre 1’000 prodotti. Come leggere questa decisione? Vi proponiamo le considerazioni di Daina Matise Schubiger, docente-ricercatrice al Dipartimento di economia, sanità e socialità della SUPSI

“Negli ultimi anni la Migros ha vissuto una forte pressione da parte di altri venditori discount e si è vista portar via molti clienti, soprattutto quelli più sensibili al prezzo. Oggi molte famiglie, come sappiamo, e molte economie domestiche in generale fanno tanta fatica ad arrivare a fine mese e quindi sono le prime che tendono a transitare verso i discount dove trovano possibilità di spendere comunque meno. Ecco che la Migros vuole riprendere questa clientela offrendo oltre 1’000 prodotti a prezzi scontati nel modo che possano comporre il loro paniere di spesa, anche a prezzo contenuto presso la Migros”.

Dopo un periodo in cui la grande distribuzione ha tendenzialmente ridotto il numero delle filiali, oggi Migros ha annunciato di volerne aprire 140 nuove. È una mossa che dovrebbe portare dei frutti?

“Sì, perché oggi come oggi molti clienti, soprattutto anche quelli sensibili al prezzo, si trovano a dover percorrere più chilometri per trovare la filiale più vicina e quindi tendono ad andare altrove. Si vuole un po’ tornare a essere quello che è il negozio di prossimità. Se pensiamo appunto come era Migros in origine. Quindi si vuole passare dalle attuali 790 unità a circa 930 entro 2030”.

“Lo vedremo con il tempo. La Coop propone già oggi una linea Prix Garantie. Ora come ora è difficile prevedere. Appunto la risposta della Coop. Potrebbe essere che puntino maggiormente piuttosto sulla qualità, ma possiamo anche pensare a un allargamento di assortimento di prodotti a prezzi bassi”.

“Penso di sì, perché se pensiamo l’entrata in vigore della nuova legge che dal primo di gennaio 2025 abbasserà il limite della franchigia per la spesa oltre confine dagli attuali 300 a 150 franchi, potrebbe essere che anche la Migros possa beneficiarne. Quello che resta un punto fondamentale è che le economie domestiche ticinesi possano riuscire a trovare dei prodotti di qualità a prezzi contenuti che è uno dei motivi per il quale attualmente si recano ancora in Italia”.