"Moutier? Una sentenza politica"

La decisione di giovedì del Tribunale amministrativo del canton Berna di annullare il voto su Moutier del giugno 2017 ha sollevato, come prevedibile, giudizi contrastanti.

Per i movimenti autonomisti, che hanno già annunciato l’intenzione di portare il caso davanti alla Corte federale, “si tratta di una sentenza politica”. "Il canton Berna è pronto a fare qualsiasi cosa per preservare il suo territorio", ha dichiarato Pierre-André Comte, segretario generale del Mouvement Jurassic autonomist, invitando i suoi sostenitori alla “rivolta”. Simili, seppur con sfumature differenti, le considerazioni di Laurent Coste, responsabile della campagna “Moutier città giurassiana”, che non ha nascosto i suoi dubbi sull’indipendenza della giustizia bernese.

"Siamo soddisfatti della decisione", ha dichiarato dal canto suo Patrick Roethlisberger. Si tratta di una sentenza importante che conferma i gravi errori commessi nel corso della votazione, ha aggiunto. La guida del movimento filobernese si è detto inoltre convinto del fatto che la controparte inoltrerà ricorso poiché: "se dovesse accettare il tutto ammetterebbe di aver ingannato gli elettori".

Governi amareggiati

Il Governo giurassiano in una nota esprime "rammarico" per la sentenza del Tribunale amministrativo bernese, e ribadisce la necessità di tornare alle urne in caso di annullamento definitivo dello scrutinio. "Si tratta di analizzare più in dettaglio le motivazioni della sentenza e le conseguenze che ne derivano", sottolinea.

"Stupore", invece, viene espresso dall'Esecutivo bernese particolarmente "colpito dalla portata delle irregolarità rilevate". Esecutivo che, attraverso un comunicato, invita ora le parti coinvolte a mantenere la calma e a "rispettare il processo democratico".

Dal canto loro le autorità federali "prendono atto" della sentenza e ribadiscono, attraverso Jean-Christophe Geiser, responsabile del dossier all'Ufficio federale di giustizia: la Confederazione sarà coinvolta in un eventuale nuovo voto.