I delegati del Partito borghese democratico, riuniti in assemblea a Ginevra, hanno respinto all'unanimità l'iniziativa popolare dell'UDC "per l'autodeterminazione (il diritto svizzero anziché giudici stranieri)", in votazione il 25 novembre. Il testo mette in pericolo la piazza economica elvetica: la posizione della Svizzera in qualità di partner affidabile verrebbe infatti indebolita dalle insicurezze giuridiche della proposta UDC.
Durante le discussioni il presidente del partito Martin Landolt ha duramente criticato i sindacati, il Consiglio federale e i partiti di governo per la loro gestione della politica europea. Il bilancio intermedio della legislatura in corso è "catastrofico", si legge anche in una nota del partito per il quale “alle elezioni federali del prossimo anno urge rafforzare le forze progressiste e ragionevoli".
I delegati hanno anche respinto le due iniziative agricole - "per la sovranità alimentare" e "per alimenti equi" - sottoposte al popolo il 23 settembre. Sebbene abbiano scopi lodevoli, sono poco realistiche e causerebbero un rincaro delle derrate alimentari in Svizzera, restringendo inoltre inutilmente la libertà dei consumatori. Il PDB raccomanda infine il "sì" al decreto federale sulle piste ciclabili e il "no" all'iniziativa "per vacche con le corna".
ATS/Swing