Il Consiglio Nazionale, come prima camera, oggi, mercoledi, ha accettato 38 accordi per lo scambio automatico di informazioni fiscali conclusi dalla Confederazione. Il dibattito è stato acceso. Il Parlamento dovrà decidere poi se estendere questa prassi a un secondo gruppo di altri 41 paesi, fra i quali Cina, Russia o Brasile.
La maggioranza della camera ha sostenuto che lo scambio automatico di informazioni ormai è una regola del gioco internazionale a cui la Svizzera non può sottrarsi.
L'UDC, dal canto suo, è dell'idea che alcune nazioni non forniscono sufficienti garanzie sull'uso che faranno dei dati bancari ed è riuscito a ottenere una maggioranza per fermare lo scambio di dati con l'Arabia Saudita e per rinviare al Governo l'accordo con la Nuova Zelanda.
ATS/APe/SP