Il 1964 è l’anno dell’Esposizione nazionale svizzera di Losanna e del cinquantesimo anniversario dell’aviazione militare elvetica, creata nel 1914. Un evento e una ricorrenza che coincisero con la costituzione, il 22 agosto, della Patrouille Suisse. Oggi, giovedì, la squadriglia acrobatica compie quindi 60 anni, ma il suo futuro è alquanto incerto.
La festa per i 50 anni dell'aviazione militare svizzera, il 27 giugno 1964 a Dübendorf: il successo di quell'evento portò la Confederazione, due mesi più tardi, a creare ufficialmente la Patrouille Suisse
Un po’ di storia
Appena creata, la Patrouille non ci mise molto a farsi un nome, incoraggiata dall’esercito che ne riconobbe presto il valore promozionale. Inizialmente utilizzava quattro Hawker Hunter con livrea almeno in parte mimetica, velivoli britannici entrati in servizio in Svizzera nel 1958 e abbandonati solo nel 1994.
L'ultimo volo della Patrouille con gli Hunter, il 21 agosto 1994 ad Ambrì
Dal 1995 si passò quindi agli F-5 Tiger, piccoli e maneggevoli caccia sviluppati dalla statunitense Northrop negli anni ‘50 e che Berna aveva ricevuto a cavallo fra gli anni ‘70 e ‘80. Quelli messi a disposizione della Patrouille vennero dipinti di rosso, con la croce bianca della bandiera elvetica. Per gli spettacoli ne vengono utilizzati sei alla volta.
Sui Tiger dal 1995
A differenza di molte altre squadriglie di dimostrazione, la Patrouille Suisse utilizza quindi un aereo da combattimento impiegato attivamente dalle Forze aeree. Una particolarità che ha costituito per anni un vantaggio ma che ora rischia di segnare la fine della squadriglia, almeno come la conosciamo oggi.
Tiger addio: si sceglierà un nuovo aereo?
A metterne in pericolo il futuro infatti non sono gli incidenti degli ultimi anni (la collisione del 2016 in Olanda, quando un jet precipitò senza causare vittime, e quello del 2023 sopra Baar, senza gravi conseguenze), ma il prospettato abbandono dell’F-5 da parte dell’esercito svizzero.
Nel 2016, dopo un contatto in volo, un F-5 si schiantò nei pressi di una serra, durante gli allenamenti in vista di un Air Show a Leeuwarden. Il pilota si salvò eiettandosi
Si tratta di un apparecchio considerato ormai obsoleto da una decina di anni dal punto di vista militare. Berna ha già venduto gran parte di quelli che possedeva, qualche anno fa la Marina statunitense ne ha acquistato 44 unità a scopo di addestramento. Ne restano 25, 18 dei quali ufficialmente in servizio, oltre che per la Patrouille anche per l’istruzione, per voli di prova, come aerei da traino o per alleggerire la flotta di F/A-18 Hornet dai propri compiti. F/A-18 che sono anche i velivoli su cui i piloti della Patrouille Suisse volano normalmente: quella degli spettacoli acrobatici in occasione degli Air Show sia in Svizzera che all’estero è per loro un’attività secondaria.
Quasi a contatto
Il Dipartimento federale della difesa prevede di mettere fine all’utilizzazione dei Tiger alla fine del 2027. Alla luce dell’attuale situazione finanziaria della Confederazione, le forze armate vogliono concentrare le spese principalmente su nuovi sistemi e in particolare sull’introduzione dei nuovi caccia F-35.
Uno dei numeri acrobatici
“La Patrouille Suisse non è solo un hobby, ma contribuisce alla capacità di difesa e alla forza di deterrenza del nostro Paese”, afferma Werner Salzmann, deputato dell’UDC autore in rapida successione di un postulato e di una mozione per il mantenimento in servizio di un numero limitato di Tiger. I caccia F-5 svolgono anche un ruolo importante nell’addestramento dei piloti, sostiene. Il Consiglio federale, una settimana fa, ha risposto picche alla mozione, ribadendo che prolungare la vita degli F-5 avrebbe costi ingiustificabili: occorrerebbero dai 9 ai 15 milioni di franchi per rinnovare i sedili eiettabili e l’avionica di 12 apparecchi, senza considerare i costi di esercizio per 40 milioni di franchi annui. Su un decennio, la spesa sfiorerebbe il mezzo miliardo.
Una possibile alternativa: il PC-7 della Pilatus
L’abbandono dei Tiger significherebbe quindi la fine della Patrouille Suisse nella sua forma attuale. La squadriglia acrobatica “non sarà più in grado di volare con i jet se il Tiger non ci sarà più”, ha spiegato il comandante delle Forze aeree Peter Merz alla radio pubblica svizzerotedesca SRF lo scorso mese di marzo. Per garantirne la sopravvivenza, andrebbe cercata un’alternativa ad elica: un’opzione sarebbe quella di ricorrere all’attuale squadriglia di PC-7 della Pilatus.