La chiusura di numerosi uffici postali preoccupa, oltre ai comuni, anche i dipendenti della Posta: i due terzi dei lavoratori ha infatti firmato una petizione chiedendo che l'azienda sviluppi una strategia e che lo smantellamento dei servizi cessi fino al dibattito in Parlamento sulla revisione della legislazione.
"A fine ottobre 2016, La Posta ha iniziato a smantellare la rete di uffici postali in maniera radicale. Dei 1'300 uffici attuali, da 500 a 600 dovranno chiudere entro il 2020", scrive il sindacato Syndicom in un comunicato.
Alle migliaia di firme raccolte nei comuni interessati dalla misure ora si aggiungono anche quelle di 2'817 dipendenti (su 4'500) che chiedono un dialogo sullo sviluppo nel settore Rete postale e di vendita. "La resistenza da parte della popolazione e del personale è immensa. Le alternative presentate sono inadeguate e, a quanto pare, servono solo da pretesto per smantellare il servizio pubblico e al dumping" secondo Roland Lamprecht, segretario centrale di Syndicom.
ATS/sdr