L'ex presidente del consiglio di amministrazione della Posta Claude Beglé, in carica dal 2008 al 2010, in un libro di 200 pagine dal titolo emblematico, "Un pacco bomba", si toglie qualche sassolino dalla scarpa sul funzionamento dell'ex regia federale e sulla sua cultura aziendale monolitica, in cui bisogna agire senza porsi tante domande. Oggi consigliere nazionale, Beglé fu tra i primi a proporre un'espansione delle attività all'estero che oggi fanno tanto discutere. Quella strategia non faceva l'unanimità e il consigliere federale di riferimento, Moritz Leuenberger, finì con l'abbandonarlo per non rischiare il posto.
Oggi, afferma Beglé, non sembra esserci la stessa pressione su Doris Leuthard. Non è però al sicuro, sostiene, la testa dell'attuale numero uno del CdA, Urs Schwaller.
Posta, parla l'ex presidente del CdA
Telegiornale 19.06.2018, 22:00
Lo scandalo Autopostale potrebbe intanto portare ad azioni legali anche nel Liechtenstein, come già successo in Francia. Alcune imprese di trasporto locali ci starebbero pensando viste le importanti somme versate alla filiale del Liechtenstein da Autopostale svizzera, che dal 2001 con una quarantina di mezzi garantisce il trasporto pubblico su gomma nel Principato. Sono soldi, 17 milioni provenienti dall'attività nella Confederazione fra il 2006 e il 2011, che si teme possano aver influito sulle gare di appalto nel paese, rendendo più attrattiva l'offerta del . LieMobil, l'ente responsabile, non ha voluto rilasciare interviste. Il mandato scade nel 2021 e solo allora la Posta elvetica deciderà di ritirarsi anche da questo mercato.
Autopostale fa discutere nel Liechtenstein
Telegiornale 19.06.2018, 22:00
TG/pon