Svizzera

Pressione sui due ticinesi

Riforma delle pensioni: il dietro le quinte del voto, dove l'UDC ha tentato di convincere Pantani e Quadri

  • 16 marzo 2017, 19:52
  • 23 novembre, 06:25
"Corteggiati" dall'UDC (da sinistra: Rösti, Pantani, Quadri, Köppel)

"Corteggiati" dall'UDC (da sinistra: Rösti, Pantani, Quadri, Köppel)

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È stata approvata per un solo voto di scarto: la riforma delle pensioni, ha superato lo scoglio più alto oggi al Consiglio nazionale. Decisiva è stata la compattezza dei partiti di centro e di sinistra. Ma altrettanto è stata determinante la posizione dei due deputati della Lega dei ticinesi. Roberta Pantani e Lorenzo Quadri sono per una volta usciti dai ranghi dell'UDC, partito che li accoglie nel gruppo parlamentare. Su di loro si è riversata l'attenzione dei media, e prima della votazione anche molta pressione.

Spesso all’ombra del maggior partito in Parlamento, oggi i due leghisti sono stati corteggiati dai vertici dell’UDC.

"La pressione su di noi era aumentata"

"Soprattutto da ieri, quando si è saputo che il gruppo verde-liberale avrebbe cambiato fronte, la pressione su di noi è aumentata", spiega alla RSI Roberta Pantani. E Lorenzo Quadri aggiunge: "Pressioni ci sono state, sono state forti! Ma nel limite della correttezza naturalmente. Nessuno ci ha minacciato, nessuno è stato maleducato con noi".

Ancora quando mancavano oramai pochi minuti alla votazione, davanti ai banchi dei due ticinesi si sono susseguiti vari deputati UDC, tra questi il presidente Albert Rösti, e lo zurighese Roger Köppel. Per dire loro cosa? "Gli ho detto che questa non è una buona soluzione, che produce tanti problemi. Ho tentato di convincerli… ma non ce l’ho fatta", conclude ridendo Köppel.

La Lega da 25 anni, da quando esiste, si batte per un aumento delle rendite AVS in una forma o nell’altra, fa notare Quadri. "Sarebbe stato improponibile immaginare di cambiare opinione adesso".

E infatti: per raggiungere la "maggioranza qualificata" (che permette eccezioni alle regole del freno all’indebitamento) ci volevano 101 Sì, e 101 sono stati.

La delusione di Amstutz

Il capogruppo UDC Adrian Amstutz non ha gradito per nulla, la linea leghista: "Sono deluso! Comprendo la Lega, e le sue storiche rivendicazioni, ma non la scelta di oggi. Le rendite AVS per i 2 milioni di svizzeri già in pensione con questo progetto non aumenteranno. Non capisco, la Lega non dice di essere sociale…?"

Malgrado l’irritazione, Amstutz garantisce che i due deputati non dovranno temere sanzioni interne al gruppo.

Semmai, facciamo notare a Lorenzo Quadri, a sanzionarli sarebbero stati gli elettori, se avessero votato No tradendo le promesse. "Mah, a parte la questione elettorale", risponde, "sarebbe stato un suicidio politico dal punto di vista della coerenza".

Tutto bene quel che finisce bene quindi? Un’esperienza a questo punto quasi divertente? "Divertente mica tanto", dice Roberta Pantani, "perché c’è una pressione. Anche da parte dei giornalisti, non bisogna dimenticarlo… proprio perché eravamo quelli che potevano fare la differenza, e l’abbiamo fatta".

Di certo oggi Roberta Pantani e Lorenzo Quadri han goduto a Berna di una rara attenzione. Da parte della stampa d’oltralpe, sì, ma anche dei loro colleghi del gruppo UDC.

Da Berna, Alan Crameri

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