Prendere o lasciare. In materia di previdenza vecchiaia 2020, Nazionale e Stati oggi, giovedì, sono chiamati a pronunciarsi sulla soluzione di compromesso approvata dalla commissione di conciliazione fra le due Camere
Non è più dato alle Camere modificarla. Essa va semplicemente approvata o respinta. Essa verte sulle modalità per compensare il calo dal 6,8% al 6% del tasso di conversione legato al calcolo delle rendite pensionistiche.
Previdenza al bivio
Il progetto prevede, segnatamente, una compensazione attraverso
70 franchi supplementari sulle rendite AVS ed un aumento, dal 150 al 155%, del
tetto massimo per i coniugi. Tale soluzione, approvata stamani dagli
Stati, ha il sostegno di sinistra e PPD.
Ben più incerto, invece, il quadro della situazione al Nazionale, nell'ambito del quale i numeri della destra, contraria, sono più consistenti. Per passare, il progetto necessita di una maggioranza qualificata di 101 voti a sostegno. Sinistra, PPD, PBD, e Verdi liberali dispongono nell'insieme di 99 seggi. A far la differenza, potrebbero però essere i voti di Lega ed MCG, che appaiono propensi ad un'approvazione.
Un "no" del Nazionale al progetto ne sancirebbe il completo affossamento. Ad un'approvazione invece - visto che il dossier implica anche una modifica costituzionale - farebbe comunque seguito il voto popolare, il prossimo 21 settembre.
ARi
12.44 - Il NAZIONALE HA VOTATO. MAGGIORANZA QUALIFICATA RAGGIUNTA
101 "sì" contro 91 "no" e 4 astensioni. La proposta della conferenza di conciliazione è stata approvata dalla Camera del popolo.
12.42 - Intervento di Alain Berset. "Se si considera l'insieme del progetto, ciò che vi unisce su questo dossier è assai più grande di ciò che vi divide", ha detto il ministro ai consiglieri nazionali.
Berset nel suo intervento, poco prima del voto decisivo
"Vi invito a nome del Consiglio federale a votare 'sì' e ad accettare domani il progetto in votazione finale, affinchè il popolo svizzero abbia la possibilità di discuterne e di prendere la sua decisione", ha sottolineato Berset al termine del suo discorso all'assemblea.
12.35 - La parola a Ignazio Cassis, per il gruppo liberale-radicale, che ha qualificato il progetto come insostenibile e non solidale sul piano delle generazioni.
Ignazio Cassis ha illustrato le ragioni della contrarietà del PLR
"
IL PLR, partito responsabile, può appoggiare una riforma che non è sostenibile? Non vogliamo una società a due velocità" in materia di assicurazioni sociali, ha affermato il parlamentare ticinese.
12.30 - In collegamento da Berna
RG 12.30 del 16.03.2017 - Il punto della situazione nella diretta di Mattia Serena
RSI Info 16.03.2017, 13:39
Contenuto audio
12.19 - Adrian Amstutz ha ribadito la posizione contraria dell'UDC.
Adrian Amstutz, capogruppo democentrista
"L'obiettivo è di salvare l'AVS e di non tagliare le rendite", ha sottolineato il parlamentare democentrista nel suo breve intervento davanti all'assemblea.
12.08 - Spazio quindi alle dichiarazioni dei rappresentanti dei gruppi. A esprimersi sono stati finora Lorenz Hess (PBD/BE), Cristine Häsler (Verdi/BE), favorevoli alla soluzione che si è imposta in seno alla conferenza di conciliazione.
12.01 - La parola a Thomas De Courten (UDC), per la minoranza contraria al progetto in seno alla commissione di conciliazione. Non c'è stato alcun compromesso, bensì "un diktat", ha affermato il parlamentare basilese.
11.51 - Terminato anche l'intervento di Marina Carobbio, nel suo ruolo di relatrice di commissione.
Marina Carobbio ha difeso il progetto davanti all'assemblea
La consigliera nazionale PS ha invitato il plenum ad approvare la soluzione di compromesso scaturita in sede di conciliazione fra i due rami del Parlamento.
11.39 - Il Nazionale, alla presenza di Alain Berset, ha iniziato da alcuni minuti a prendere in esame il dossier. La parola ai relatori della commissione: "Anche se siete contro tale soluzione, potete solo con un "sì" dare al popolo la possibilità di esprimersi", ha dichiarato Ruth Humbel (PPD/AG)
11.23 - Un dato interessante, in vista del voto al Nazionale. Il gruppo PLR è chiamato a votare "no", ma agli Stati si è intanto registrata una dissidenza di rilievo con il "sì" espresso dal liberale-radicale Raphael Comte, rappresentante del canton Neuchâtel e già presidente nel 2016 della Camera dei cantoni.
Il "senatore" neocastellano Raphaël Comte (PLR)
Quanto potrebbe incidere questo dato sull'orientamento dei suoi colleghi PLR al Nazionale? Staremo a vedere. Il dibattito alla Camera del popolo inizierà alle 11.30.
10.45 - Dopo lo scontato esito del voto agli Stati, l'attenzione si focalizza sulla contrapposizione che si consuma al Nazionale.
Il Nazionale il dibattito in vista del voto inizierà alle 11.30
UDC e PLR sono contrari al progetto; PS, PPD, Verdi, Verdi liberali e PBD formano invece lo schieramento favorevole. 101 i voti necessari, nei termini di una maggioranza qualificata,per l'approvazione del progetto.
09.59 - Ignazio Cassis, capogruppo liberale-radicale, ha anticipato a Berna ai media che il suo partito dovrebbe esprimersi in modo compatto contro la proposta di riforma.
Ignazio Cassis ha anticipato il "no" del gruppo alla soluzione emersa in sede di conciliazione
I consiglieri nazionali PLR eventualmente in disaccordo con la linea del gruppo, non potranno di conseguenza approvare il progetto, ma dovranno astenersi.
09.48 - Gli Stati, senza sorprese, hanno approvato la proposta della conferenza di concliazione. La Camera dei cantoni si è pronunciata a favore con 27 voti contro 17.
09.45 - Nel suo intervento agli Stati, Alain Berset ha sottolineato la centralità del dossier.
Il ministro della socialità e della sanità, stamani agli Stati
Non ci sono più alternative fra le differenti varianti, ha dichiarato il consigliere federale, aggiungendo che in assenza di interventi l'accumulo di disavanzi nell'AVS raggiungerà i 41 miliardi di franchi nel 2030 e non si sarà più in grado di versare le rendite