Il Consiglio federale ha chiamato in servizio la protezione civile per sostenere la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) nell'alloggiamento d'emergenza dei profughi ucraini.
Il governo, che può chiamare in servizio i militi in caso di catastrofi e situazioni d'emergenza che colpiscono più cantoni o l'intera Svizzera, ha previsto un contingente massimo di 24'000 giorni di attività fino al 31 ottobre. I costi complessivi ammontano a 1,2 milioni di franchi.
La protezione civile provvederà in particolare a organizzare e gestire gli alloggi d'emergenza quando le strutture ordinarie sono occupate. Può inoltre essere chiamata a fornire assistenza e sostegno ai profughi.
La SEM segnala le proprie esigenze all'Ufficio federale della protezione della popolazione, che coordina le risorse disponibili in collaborazione con i cantoni. La responsabilità operativa e direttiva per gli interventi della protezione civile spetta ai cantoni che lanciano la chiamata in servizio.
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La protezione civile sarà impiegata a titolo temporaneo per sopperire alle carenze di personale finché non subentrerà, quanto prima, la SEM, si legge nella nota del Governo. Finora il Consiglio federale aveva fatto capo al sostegno dei militi della protezione civile soltanto per affrontare la pandemia da coronavirus.
Anche i civilisti sostengono la SEM
Anche l'Ufficio federale del servizio civile sta già impiegando civilisti e ne ha chiamati in servizio altri di modo che questo mese e il prossimo saranno un centinaio a sostenere la SEM. Inoltre i civilisti svolgono interventi ordinari per istituti d'impiego nel settore dell'asilo ed è possibile fare richiesta di impieghi in caso di situazione di emergenza per soccorrere ulteriormente i cantoni.
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