Svizzera

Pubblici, ma non certo veloci

Nelle città svizzere bus, tram e treni - indica uno studio - circolano in media a poco più di 8 km all’ora. Ma la celerità non è l’unico criterio da prendere in esame

  • 19 agosto, 05:47
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Lo studio è del think-tank di ispirazione liberale Avenir Suisse

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Di: SEIDISERA/Gianluca Olgiati/ARi 

Un recente studio di Avenir Suisse mostra come in Svizzera bus, tram e treni viaggino in città ad una velocità media di poco più di 8 chilometri orari, la metà di una bicicletta. L’analisi del “think-tank” di ispirazione liberale presenta uno sguardo insolito, e in parte inatteso, sui mezzi di trasporto pubblici nelle città elvetiche. Il punto non concerne qui la velocità vera e propria con cui circolano bus e tram, ma il tempo necessario per spostarsi da un punto A a un punto B: considerando, quindi, anche i percorsi a piedi, i cambi alle fermate e i tempi d’attesa. Sono stati presi in esame più di 100’000 collegamenti, grazie ai dati di Google Maps, e la media è di 8,3 chilometri all’ora: come a dire, un’andatura poco più veloce che a piedi.

Per Lukas Rühli, autore di questo studio, ciò è la conseguenza di inevitabili conflitti fra gli obiettivi dei trasporti pubblici urbani. “Una rete molto fitta accorcia i percorsi a piedi, ma riduce la velocità di marcia dei mezzi di trasporto”, osserva, precisando che la Svizzera dispone di una rete fitta rispetto a Germania e Austria, Paesi che reggono il confronto sui percorsi lunghi. La Svizzera è tuttavia “in vantaggio soprattutto su quelli brevi”.

Tale vantaggio risulta però contenuto: in media, mezzo chilometro orario rispetto alle città tedesche e austriache. Che dire però del raffronto fra i grandi centri elvetici? “San Gallo e Bienne”, risponde Rühli, “sono le città con i trasporti pubblici più veloci”. Quanto a Lugano, essa si colloca “nel gruppo di coda, ma le città con i mezzi più lenti sono Losanna e Ginevra”. Per quest’ultima città va però sottolineato che presenta una densità di abitanti “molto elevata, con molte fermate”.

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SEIDISERA del 18.08.2024 - La corrispondenza da Zurigo di Gianluca Olgiati

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I dati emersi dallo studio non sorprendono però il consigliere nazionale Martin Candinas (Centro/GR), che è anche presidente di Litra, l’associazione che rappresenta gli interessi del settore dei trasporti pubblici. “È chiaro che il trasporto pubblico in città non è così tanto più svelto che in bici”, afferma il parlamentare federale, sottolineando però che “la velocità è uno dei criteri per la scelta del trasporto”. Va infatti inquadrata anche la comodità, che “per tanta gente è molto più importante”.

Da Avenir Suisse, intanto, non emerge certo un appello a usare le auto, ma a integrare nella rete di trasporti dell’avvenire anche nuove forme di mobilità, come bici elettriche e monopattini. Ciò però è già una realtà, replica Candinas, citando quei comuni che offrono la possibilità di prendere e-bike o trottinette. Sicuramente, afferma, è una possibilità che si può ancora estendere, ma “questo non vuol dire che dobbiamo diminuire gli investimenti per il trasporto pubblico”. Si tratta, in sostanza, di indurre “la gente che va in macchina” a far capo al trasporto pubblico.

Ad ogni modo sia Rühli che Candinas concordano sul fatto che i trasporti pubblici risultano particolarmente preziosi in caso di pioggia, neve o freddo, così come per gli anziani o le persone disabili. Poco importa, la velocità.

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