Chiudere le attività economiche e le scuole. Vietare le manifestazioni e restare in casa. Misure che, secondo uno studio dell’Imperial College di Londra, hanno contribuito a salvare 3 milioni di vite in 11 paesi. In Svizzera fino a 71'000. In Ticino lo scenario peggiore presupponeva migliaia di morti, come ha detto il medico cantonale, Giorgio Merlani. "Finché il 60% della popolazione non diventa immune, le persone si ammalano" – dice Merlani – "vorrebbe dire che in 10-14 settimane si ammalano 240'000 ticinesi, 15% in ospedale 5% in terapia intensiva. Il calcolo viaggiava tra i 2'000 e i 3'000 casi di decesso".
La cronologia del lockdown
Dati che significano un sistema sanitario al collasso. Da qui la decisione di applicare un lockdown molto rigido. Una scelta che ha portato, ad oggi, ad avere 350 decessi, quindi ben al di sotto delle peggiori aspettative.
Ma i costi di queste decisioni saranno molto pesanti dal punto di vista economico. Ed è ancora difficile quantificare in modo preciso le perdite, dal turismo, all’industria al commercio.
Secondo i calcoli dell’Ufficio Federale dello sviluppo territoriale una vita in Svizzera vale più di 6 milioni di franchi. Ma tutte le vite hanno lo stesso valore? Qualcuno ha obiettato che per salvare la vita degli anziani, i più colpiti dal coronavirus, si stanno sacrificando i giovani. Il collasso dell’economia e gli aiuti di Stato messi in campo per sostenerla sono fardelli che peseranno sulle future generazioni.
La domanda cruciale è: nell’eventualità di una seconda ondata di contagi, le autorità rifaranno le stesse scelte?
CSI 18.00 del 18.06.2020 L'intervista al medico cantonale Giorgio Merlani
RSI Info 18.06.2020, 20:21
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Il virus e l'economia
Modem 19.06.2020, 08:20
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